vedi anche pagine libro: da 48 a 52
Verso la fine del ‘800 si scoprì che alcune malattie potevano essere attribuite a carenze alimentari.
Vennero quindi scoperte alcune sostanze che in piccole quantità erano indispensabili per le funzioni vitali, dato che molte di esse erano delle ammine queste sostanze vennero chiamate vitamine.
Oggi il termine vitamina è da ritenersi improprio in quanto si sono scoperte diverse vitamine che ammine non sono, tuttavia esso rimane ancora in uso.
Le vitamine possono essere classificate in due categorie:
1. vitamine idrosolubili (gruppo B, vitamina C)
2. vitamine liposolubili (vitamina A, D, E, e K)
Le vitamine idrosolubili (solubili in acqua), sono quasi tutte dei coenzimi non biosintetizzabili, ossia molecole che risultano indispensabili per il funzionamento di enzimi pur non avendo la struttura delle proteine.
Le vitamine liposolubili (solubili nei grassi), hanno funzioni specifiche e particolari, devono essere assunte con l’ingestione della parte lipidica degli alimenti e danno problemi non solo in caso di carenza, ma anche in molti casi in caso di eccesso (le vitamine idrosolubili in eccesso non danno problemi in quanto sono smaltite con le urine).
Vitamina A (retinolo)
La vitamina A è stata la prima vitamina scoperta ed è stata estratta dal latte.
Si tratta di una struttura terpenica (derivante dalla polimerizzazione dell’isoprene), quindi liposolubile, che tra l’altro è un costituente dei coni e dei bastoncelli (strutture deputate alla visione, il nome retinolo deriva da retina).
Proprio per questo motivo la carenza di vitamina A provoca forme più o meno gravi di cecità, oltre all’arresto della crescita ed altre alterazioni di diversa natura a carico di pelle, ossa e altri organi.
Anche il forte eccesso di questa vitamina può provocare effetti patologici.
La vitamina A molto spesso viene assunta attraverso la dieta sottoforma di b carotene.
Questa molecola, presente in molti vegetali (verdi e arancioni) è costituita dall’unione di due molecole di vitamina A, per cui viene anche chiamata provitamina A.
Vitamine del gruppo B
Per vitamine B intendiamo un gruppo di diverse vitamine idrosolubili tra le quali citiamo:
· vitamina B1 (tiamina)
· vitamina B2 (riboflavina)
· vitamina B5 (ac. pantotenico)
· vitamina B6 (piridossale)
· vitamina PP (niacina)
· vitamina B12 (cianocobalamina)
· vitamina H (biotina)
· acido folico
Vitamina B1 (tiamina)
La vitamina B1 entra nella struttura degli enzimi carbossilasi, deputati al metabolismo dei carboidrati.
Questa vitamina viene infatti trasformata, grazie all’azione dell’ATP, nel coenzima tiamina pirofosfato che a sua volta entra nella struttura degli enzimi sopraindicati.
Si tratta di una vitamina idrosolubile termolabile (di disattiva con il calore) particolarmente presente nel lievito e nel frumento integrale.
La sua carenza provoca in genere malattie a carico del sistema nervoso ed è frequente negli alcolizzati in quanto l’alcool per essere metabolizzato richiede forti quantità di questa vitamina.
Vitamina B2 (riboflavina)
E’ il costituente del coenzima FAD che entra in diversi enzimi con funzioni di trasporto di elettroni.
La vitamina B2 è stata isolata per la prima volta nel latte, che ne è una delle principali fonti.
La carenza di vitamina B2 provoca malattie cutanee.
Vitamina B5 (ac. pantotenico)
E’ un fattore che partecipa alla formazione del acetil coenzima A, il quale interviene nella sintesi degli acidi grassi.
Si tratta di una vitamina piuttosto diffusa in natura, la carenza nell’uomo a come principale effetto visivo la perdita dei capelli.
Vitamina B6 (piridossina)
Si tratta di un fattore che entra nella formulazione degli enzimi transaminasi, deputati al metabolismo degli aminoacidi.
Essendo piuttosto diffusa, gli episodi di carenza sono rari e provocano alterazioni a carico del sistema nervoso, cute e mucose.
Vitamina PP (niacina, nicotinammide)
Il termine PP deriva dal termine inglese fattore antipellagra.
La pellagra è una grave malattia che provoca gravi alterazioni al sistema nervoso e alla pelle.
Per molto tempo le cause di questa malattia rimasero ignote fino a quando si stabilì che era imputabile ad una carenza alimentare.
La vitamina PP è presente nei cibi di origine animale, mentre ne sono poveri gli alimenti di origine vegetale.
Il riso ne contiene una quantità significativa che però viene persa nel prodotto raffinato.
La funzione biologica della vitamina PP è quella di entrare nella costituzione del coenzima NAD, un importante trasportatore di elettroni che partecipa a praticamente tutte le vie metaboliche.
Due composti manifestano l’attività vitaminica, la niacina (acido nicotinico) e la nicotinammide (ammide della niacina).
Vitamina B12 (cianocobalamina)
Questa vitamina non può essere prodotta ne’ da animali, ne’ dalle piante, ma solo da ceppi microbici.
Si tratta di una molecola complessa la cui carenza (piuttosto rara) da luogo all’anemia perniciosa.
La vitamina B12, infatti, entra nel complesso ciclo di reazioni che porta alla coagulazione del sangue.
Vitamina H (biotina)
Si tratta di un costituente prostetico di enzimi deputati a reazioni di carbossilazione o trancarbossilazione. E’ presente in molti alimenti e le sue carenze sono molto rare.
Per questa vitamina è noto un fattore antagonista (antivitamina) denominato “avidina” presente nel bianco d’uovo non cotto. L’avidina si lega alla vitamina H molto tenacemente impedendone la digestione. In cavie da laboratorio si è creata una avitaminosi H attraverso la somministrazione di dosi massicce di albume crudo.
Acido Folico
Il nome indica che questo fattore è particolarmente presente nelle foglie dei vegetali.
Si tratta di una vitamina che partecipa alla formazione di enzimi che hanno funzioni di trasporto di unità monocarboniose (ad esempio gruppi -CH3) e che entrano tra l’altro nella sintesi del DNA.
La sua carenza può essere importante in stati fisiologici, come ad esempio in gravidanza, dove può causare danni al feto come ad esempio la spina bifida e anacefalia.
Vitamina C (acido L ascorbico)
La vitamina C, viene chiamata anche fattore antiscorbuto.
Lo scorbuto era una malattia che colpiva soprattutto gli equipaggi di navi che per molto tempo non si cibavano di cibi freschi ed in particolare di frutta e verdura.
Questa malattia provocava deperimento, sanguinamenti alle mucose e alla cute.
La vitamina C è un potente antiossidante che entra in diverse fasi del metabolismo ed esercita una fondamentale funzione disintossicante.
E’ interessante notare come l’uomo sia uno dei pochi animali che non riesce a biosintetizzare questa vitamina.
Vitamina D (colicalciferolo, ergocalciferolo)
Si tratta di una vitamina liposolubile con struttura molto simile a quella degli steroidi.
La vitamina D gioca un importante ruolo nella assimilazione del calcio e del fosforo per cui si capisce abbastanza bene come la sua carenza possa essere causa del rachitismo.
Ci sono due forme di vitamina D, una assimilabile dalla dieta, l’altra derivante dall’attivazione di un precursore presente sulla pelle mediante le radiazioni solari.
La carenza di vitamina D è per tanto frequente in popolazioni dove le radiazioni solari sono scarse (popolazioni scandinave ad esempio), mentre è decisamente rara nelle popolazioni mediterranee.
Molto interessante è stata l’osservazione della quasi totalità di rachitismo negli esquimesi i quali ricevevano l’apporto di vitamina D, grazie alla loro dieta ricca di pesce crudo.
Vitamina E (tocoferoli)
Si parla di vitamina E, ma sarebbe più opportuno parlare di vitamine E.
I tocoferoli sono molecole contenute in discrete quantità specie negli oli vegetali non raffinati dove svolgono l’importantissimo ruolo di agenti antiossidanti.
Il termine greco tocos dignifica partorire, ed è legato al fatto che la carenza di queste vitamine può provocare aborti.
La vitamina E, liposolubile, e la vitamina C, idrosolubile, sono i principali fattori antiossidanti biologici e giocano ruoli importantissimi per prevenire alterazioni di tipo canceroso.
Vitamina K
La lettera K di questa vitamina sta per coagulazione in tedesco.
Si tratta di un fattore di fondamentale importanza per il processo di coagulazione del sangue.
La vitamina K è presente in quasi tutti i vegetali ed è anche prodotta dalla microflora intestinale per cui carenze di questa vitamina sono rare e per lo più dovute a sindromi patologiche.
Ai pazienti che hanno subito ictus e che quindi hanno il rischio di formazione di trombi (coaguli nella circolazione sanguigna) vengono date delle diete povere di vitamina K.